mandag 17. juni 2013

Life on Tauron, chapter I


An education
ovvero il primo giorno di scuola di Cecilia V.J. Ritter Sterling su Tauron

Il sole è appena sorto a Golden Valley, Tauron. Cecilia Ritter copre la stessa distanza avanti ed indietro sette volte nello stesso tempo in cui Eir Sterling, con la fierezza di una balena dopo un'abbuffata, il ventre gonfio e la fronte imperlata di sudore, percorre la tratta fra il ranch e la scuola locale. L'unica scuola locale. Arrivano quando la campanella già sta suonando l'inizio della prima ora. Proprio mentre Miss Warley sta chiudendo la porta della classe, Sterling infila la porta nel piede.
-Oy, miss!
Una gomitata alla porta, che si spalanca su un'aula occupata da dodici bambini fra i sei e gli undici anni. Classe mista, o meglio l'unica classe.
-Oy miss.
Ripete, asciugando la fronte con la manica del coat, affrontando lo sguardo perplesso della maestra in tutta la sua gloria, cercando con nonchalance di afferrare la mano sfuggente di Cecilia. Finalmente la acchiappa, stringendola forse più forte del dovuto, estorcendo un guaìto sommesso alla bambina.
-Questa è mia figlia. Inizia oggi. Che è importane che ci sappia leggere e scrivere. Che in questo 'Verse bisogna saper affrontare tutto a testa alta.
Miss Warley fissa il meccanico di Safeport, mentre ancora tenta di racimolare fra i boccheggi abbastanza sillabe da poter comporre una risposta sensata. Eir molla la mano di Cecilia e le dà una pacca fra le scapole, spingedola in avanti.
-Le ho messo un blocco di carta e tre penne di Ritter, che volevo dargliene anche di più ma lo stronzo dormiva. E c'ha anche da mangiare.
Silenzio da parte della maestra, che fissa Sterling e la piccola fotocopia di Sterling che, con la coda fra le gambe, avanza verso il patibolo (banco) libero in fondo alla classe, una sorta di istinto di sopravvivenza risvegliato tutto d'un colpo nonostante non abbia mai messo piede in una scuola prima.
-Bene.
Conclude Eir con un sorriso trionfante. E richiude la porta.

***

Miss Ward recupera le sembianze di un sorriso convinto.
-Allora. Come ti chiami?
Una smorfia poco interessata da parte della piccola.
-Cecilia Vergil Jack Ritter Sterling.
-..Cecilia
-..Vergil Jack Ritter Sterling. Mi puoi chiamare Chuck, se hai difficoltà a ricordare il nome per intero Miss.
-..Chuck
- Come fuck, solo con una c-h all'inizio.
-..Cosa?
-Come fuck, solo con una c..
-Cecilia. -Sorriso imbarazzato- Certe cose non si addicono ad una bambina.
-Ah. Aye.
-Allora, Cecilia.
-Chuck
-Allora Chuck. Cosa fanno i tuoi genitori?
-Quando?
-In generale.
-La mattina fanno un sacco di baccano in camera da letto. Poi mio padre non si alza volentieri, invece mamma caccia me e Lane giù dal letto anche a pedate se non ci alziamo. Poi la mamma mi ha portato qui. Lane dopo, dice, che è tarda.
-Tarda?
-Ritardata.
-..
-Autistica.
-Mh. Si. E poi?
-Poi papà va a ricucire la gente, come in guerra. Solo senza le bombe. Credo.
-Tuo papà fa il dottore?
-Si.
-E la mamma?
-Porta il browncoat.
-Di lavoro?
-Di lavoro ripara le navi spaziali ed è sposata con papà.
-E Lane.. è tua sorella, giusto?
-No.
-E chi è?
-E' una ritardata che ci siamo portati dietro su Tauron.
-Ma non è tua sorella?
-No.
-..va bene. E da dove siete venuti?
-Da Safeport.

Silenzio.

-Oh.
-Cosa?
-Nulla, nulla. E ti piace qui?
-Qui dove?
-Qui, a Golden Valley
-No.
-Ah, e perchè?
-Perché non ci sono zia Jack, zio Red (segue interminabile sequela di zii acquisiti) e piú di tutti il mio fidanzato.
- Hai un fidanzatino?
-No, non é un fidanzatino, é un fidanzato normale.
-Normale.
-Sí, delle tue dimensioni.
-....
-Delle dimensioni di papá, forse.
-...
-Comunque su Tauron ci sono giá stata. Quando la mia mamma e il mio papá si sono sposati.
-Ah che bello! La tua mamma aveva un bel vestito?
-Sí.
-Ed eravate in una bella chiesa?
-Cosa?
-Eravate in una bella chiesa. Con dei fiori?
-Sí c'erano dei fiori e c'era un albero. Ma non c'era una chiesa.
-Ah, il prete ha sposato la tua mamma e il tuo papá fuori? Nel giardino?
-Zia Jack non é un prete
-... Zio Jack?
-Zia Jack.
-E cosa fa zia Jack?
-L'eroe dell'indipendenza
-....
-come zio Red.
-...
-E il mio fidanzato André
-...
-Invece zio Joe fa il criminale ferrato
-... Come?
- efferrato. Ho sbagliato.
-... e... hai molti zii
Cecilia inizia a contare i suoi zii sulla punta delle dita. Dando chiara prova di saper contare, a differenza di tutti i suoi compagni di classe.
-diciassette e mezzo
-E mezzo?
-Zio Bogart é nano


***

Ritter é stato mandato sotto minacce a recuperare sua figlia a scuola. Si é svegliato da circa un'ora; probabilmente l'ultima cosa che desiderava fare era mischiarsi con bambini urlanti, madri urlanti, rimmer ignoranti. Fuma sopra un bel paio di occhiaie.
Probabile qualcuno lo guardi storto, ma d'altronde farsi amare non figura tra le prioritá. Eir gli avrá raccomandato di comportarsi bene esattamente come ha fatto con Cecilia; o come ha fatto lei (...). Aspetta poggiato al muro a debita distanza dall'ingresso, indeciso se spegnere il mozzicone in testa a qualche creatura innocente. Sembra fisso sulla propria indecisione e sul corridoio che si svuota progressivamente senza che sua figlia si manifesti.
Alla fine, Cecilia sguscia fuori soddisfatta, con la solita aria arrogante, saltellando nella sua direzione. A qualche passo di distanza, una maestra quanto meno turbata.
Ritter spegne la sigaretta, si scansa dal muro e aspetta che Chuck lo raggiunga nella propria perenne sfilata, fissandola. Appena possibile, la prende per mano, intenzionato ad andarsene il prima possibile. Miss Ward é piú veloce.
-Dottor... (evidententemente in difficoltá data la sequela poco precisa di parole che costituisce il nome di Cecilia)
-Ritter
-Piacere sono miss Ward, la maestra di Cecilia
-Lo sospettavo
-Sua figlia...
-...Mi somiglia molto, me lo dicono tutti.
-Sí, bé, abbiamo parlato un po´e...
-Lo so, é molto intelligente. Mi dispiace che l'abbia messa in difficoltá, d'altra parte con l'offerta scolastica di Tauron non siamo in grado di risparmiarle futuri imbarazzi, né di dare a Cecilia un'educazione appropriata al suo livello.
Cecilia lo tira per una manica. La maestra lo fissa stranita e un tantino intimorita.
-Sí, sono d'accordo, dobbiamo andare. Arrivederci miss Ward, é stato un vero piacere.
-...
Ritter si gira, piú rapidamente possibile e, in compagnia di Chuck, se ne va.


The end

Ingen kommentarer:

Legg inn en kommentar