fredag 22. februar 2013

Gone for good


[An excuse is worse and more terrible than a lie, for an excuse is a lie guarded]

Untie me, I've said no vows
The train is getting way too loud
I gotta leave here my girl
Get on with my lonely life

Just leave the ring on the rail
For the wheels to nullify

[Eir Sterling, in ginocchio nella sala macchine della Almost Home, culla Cecilia, addormentata nella fascia, appesa ad un gancio fra il chiasso dei motori. I bambini dormono meglio quando c'è un mare di casino. Sospinge il corpo minuscolo con la mano sbucciata e le nocche scorticate. Ha di nuovo preso a pugni mulini a vento di diamante.]

Until this turn in my head
I let you stay and you paid no rent
I spent twelve long months on the lam

That's enough sitting on the fence
For the fear of breaking dams

[E' stata sveglia l'intera notte. Poi, ad un certo punto, è crollata. Crede di aver visto partire Jack. Ma potrebbe anche essere un sogno. L'incubo inzuppato di rabbia. Nel cuore è stampata a fuoco l'immagine del suo sguardo deluso. Ancora una volta. Della sua fiducia spezzata. Lo sguardo di Jack Rooster è la materia più pesante del 'Verse. Si appoggia sulle spalle lento, con diffidenza. Poi, un giorno, lo spezzi. Ed allora, invece che scivolarti di dosso, di si conficca nella spina dorsale.]

I find a fatal flaw
In the logic of love
And go out of my head

You love a sinking stone
That'll never elope
So get used to the lonesome
Girl, you must atone some
Don't leave me no phone number there

[Fissa il cortex pad. Il respiro è roco, strattonato. Ha smesso di sospingere Cecilia. Si trascina contro la parete metallica e calda. Chiude gli occhi. Riesce a sentire l'odore verde di Greenfield, se si sforza. Il rumore dello scoppiettare del fuoco davanti alla tenda. La sua voce. La serenità senza responsabilità. La pace senza futuro. Ride. Piano, inevitabilmente. Come inevitabilemente si sono susseguiti gli eventi e le rivelazioni, fino a dissolverle il cuore.]

It took me all of a year
To put the poison pill to your ear
But now I stand on honest ground, on honest ground

You want to fight for this love
But honey you cannot wrestle a dove
So baby it's clear

You want to jump and dance
But you sat on your hands
And lost your only chance

[Non è incapacità di mentire, o sincerità complusiva. Forse più un compulsivo mandare le cose a puttane. Un angolo della bocca si solleva.  Come se fosse stato tutto un gioco. Un dannato gioco durato mesi, anni. Deglutisce. Non è un gioco. Non è più un gioco. Riapre gli occhi. Scorre le notizie. Le mastica come foglie amare, le respira come una sigaretta troppo forte. Tre giorni. Obbligo di restare su Greenfield. Appoggia la mano contro la fronte. No, non ha più forza per giocare. Se ne accorge quando i nervi raccontano alla testa che la mancanza non è una protesta indipendente, che la delusione negli occhi di un capitano non si ricuce, che certe ferite restano a marcire fino alla fine dei nostri giorni. Quando il cuore si ferma, per darle il tempo di vedere sua figlia. Di vederla per bene, di vedere tutte le decisioni raggrumate dentro un gridolino.]

Go back to your hometown
Get your feet on the ground
And stop floating around

I find a fatal flaw
In the logic of love
And go out of my head

[Trova il suo nome, trova Quinn Thomson. Il pollice stringe così forte contro il led che rischia di spezzarlo. Digrigna i denti, soffocata da un'ondata di rabbia incontrollabile, come quella che senza ritegno ha sfogato davanti a Jack. Gli occhi sono stagni. Portano un male che avrebbe dovuto essere spazzato via dalla tempesta milioni di anni prima. Due parole. Invia. Cancella il contatto.]

You love a sinking stone
That'll never elope
So get used to used to the lonesome
Girl, you must atone some
Don't leave me no phone number there