tirsdag 28. mai 2013

For the grace of freedom


 
Il cielo ha assorbito l'ultima luce. Seduta sul tetto, vedo le luci di Capital City risplendere lungo una linea sconnessa, verso il centro. Le strade nel cuore della città sono sgombre. La gente si prepara alla festa. Nella mia borsa di seta, un grumo di cavi e Semtex-x che farà loro ricordare cosa stanno per festeggiare. Ho freddo alle mani, nonostante l'aria primaverile sia tiepida, piacevole. Ho freddo sotto le unghie, come se avessi passato la giornata a graffiare il portone gelido che si spalancherà su ciò che abbiamo fatto. Non ho paura. Non ho più paura. Forse non ne ho mai avuta.

FLASH

Zachary Sterling, annegato nel suo stesso sangue, gli occhi chiusi, è disteso nella sua cabina, trasformata in camera mortuaria. Eir Sterling, ubriaca come il fondo di una bottiglia di whisky, è distesa sopra di lui, seduta, riversa. Gli occhi asciutti, vuoti. Stringe la mano fredda dell'uomo che le ha reso la vita impossibile. Dell'uomo che le ha reso la vita. Si alza piano, le dita che percorrono ogni piega odiata. Ogni vecchia cornice ora svuotata delle smorfie, degli insulti, della cattiveria. Nel 'Rim non ci sono colpe. Sopravvivi o meno. Si china piano su di lui, appoggia le labbra sulle sue. Le labbra di suo padre hanno un sapore strano. E' un sapore nuovo, mai sentito. Aspro, immaturo. Capirà più tardi. Era il sapore della vendetta.

FLASH

L'universo si capolvoge spesso, in volo. Gli assi non sono che le regole del gioco, ma noi abbiamo sempre giocato fuori campo. Le catene di stelle definiscono i confini. Quando ti lasci il Core alle spalle e ti addentri nel Rim, devi piegare la testa e lasciarti strappare di dosso la saggezza, la pace, il bene comune, il dio che perdona ogni cosa. Il cerchio esterno è abitato da dèi furiosi e crudeli, da terra arida e sangue caldo, dal buio di chi ha spento i fari puntati su ciò che non voleva vedere. Le anime là fuori non possono permettersi la pietà, la raffinatezza. Le anime là fuori devono sopravvivere. La nostra evoluzione non è ricamata su nuclei di seta. Ci lasciamo erodere come le pietre e spargere come la sabbia, perchè ciò che sopravvive di noi non è uno ma tutti. Non esistiamo per migliorare ma per esserci. Non esistiamo per comprendere, ma perchè ci sia qualcosa che possa essere compreso. Non poniamo domande perchè troppo occupati a vivere le risposte. Ogni giorno. Ogni dannato giorno.

FLASH

Ci avete distrutto. Avete preso i nostri cuori di sabbia e li avete bruciati, ed avete lasciato che diventassero polvere e poi fumo. Gli ultimi granelli si sono persi oltre il confine conosciuto del Verse. Non torneranno più. Siamo fiamme viventi e torce umane. Dovreste tremare, la notte, guardando oltre le luci abbaglianti delle vostre città. I puntini luminosi che vedete avvicinarsi alla velocità della luce non sono i fuochi d'artificio della vostra festa nè stelle passanti. Sono milioni di fantasmi armati delle fiaccole della vendetta. Appicchiamo ai vostri piedi il fuoco che ci ha mangiato il cuore.

FLASH

E' mattina. E' la mattina del suo matrimonio. Eir Sterling è seduta sotto una quercia, il sole che si insinua fastidioso fra le fronde, illuminando come un gioco magico il viso di Cecilia Vergil Jack Ritter Sterling, addormentata fra le sue braccia. Sono sole, il vento porta l'odore del polline. Non sa da dove cadano, nè come siano sfuggite. Una scossa elettrica fra le scapole scardina ogni serratura. Le lacrime si rovesciano lungo le guance, come se avessero aspettato cinque anni per liberarsi. Come se finalmente avessero scoperto la combinanzione. Eir Sterling china appena il capo ed appoggia le labbra su quelle di sua figlia, mentre intorno alle spalle sente sorgere ali invisibili d'acciaio, pronte ad incassare ogni colpo. Ogni guerra. Appoggia le labbra su quelle di sua figlia, trovandovi un sapore mai sentito. Lo riconoscerà fra molti anni. Saprà, quel giorno, d'aver assaggiato l'inizio.

FLASH

Dear Jack.
Dear Red, Eivor, John, Sundance, Klaus, Sam. Dear Andre, though you still know nothing, where nothing would still be too much.

Polly, un'eroina di guerra, ed un nuovo eroe di guerra. Parleranno di te per anni, ed anni, ed anni. Ed un giorno i figli dei nostri figli sapranno che il sangue che abbiamo versato noi è lo stesso che ha innaffiato l'erba libera su cui cammineranno. Culo di Chiodi, continuerai a vivere con la battaglia nel petto, perché per quanto tenti di strappartela a mani nude credendo che sia un brutto cancro, capirai di aver sbagliato i calcoli: è il tuo cuore. Ed io lo so, perché il grande macchinista deve averli connessi, ad un certo punto. Deve aver sincronizzato i meccanismi. John, tu saprai per la prima volta cosa vuol dire la pace. Il sapore di una terra tua, di un orgoglio fermo, sicuro. Di una casa che non devi nascondere sotto il letto e negli angoli bui di una dannata lattina volante. Forse, per la prima volta, potrai essere un ragazzino davvero. Sun, nelle tue mani la mia vita, per gli ultimi anni. I polmoni profondi della Almost Home, la sua anima feroce alimentata a trizio e speranza. Conosci il codice, il modo per tenerci uniti. Per fare di ogni granello di sabbia la lama in una tempesta. Siamo tutti dei pezzi utili, e possiamo tutti funzionare dentro qualcosa di più grande. Basta capire come. Klaus, Sam. Pesate sulle vostre bilance la rabbia ed il perdono, la tristezza e la vendetta. Pesatene ogni grammo, prima di caricarli nei vostri fucili ed abbattere il nemico. Tutti sanno attraversare i muri. Basta buttarli giù a spallate. E lasciatevi tenere la mano da quel fottuto fanatico di Loser. Perchè cercherà di seppellire le vostre bilance sotto la polvere fine del perdono, ma non è un cieco. E quando vedrà il lampo all'orizzonte, quando verrà il momento di decidere, non avrete bisogno di controllare che strada abbia preso. Vi starà già guardando le spalle.

Abbassare le armi non vuol dire smettere di combattere. Alzare le mani non vuol dire arrendersi. Fare un passo di lato, sotto l'ombra del codardo non vuol dire finire la guerra. C'è chi nasce con la guerra dentro, e non ha mai conosciuto altro. C'è chi ci è finito per caso ma se ne è tirato fuori perchè ha capito che sarebbe stato maciullato dai suoi ingranaggi terribili ed inarrestabili. E poi c'è chi è sceso in campo perchè non ha mai avuto scelta. E quel giorno, davanti ad una sterminata pianura disseminata di cadaveri e cuori sull'orlo del baratro, ha capito che non sarebbe mai tornato indietro. La nostra non é una guerra che si abbandona, non è una guerra che finisce. E' la guerra che continuiamo a combattere tutti i giorni dentro la testa, dentro le vene, dentro il male, dentro l'alcol e le pillole e le sigarette e le battute e le teste nel cesso e di pianti dietro una porta chiusa. Vi ho sentiti piangere tutti, la notte, almeno una volta, nel vostro sonno. Vi ho sentiti piangere tutti, ogni notte, nel mio sonno. Siete i chiodi irremovibili che mi tengono fissa alla mia terra, alla mia porzione di universo. Avete fermato la rotazione insensata di assi instabili ed avete calibrato la bussola sotto le mie costole.

Combatterò la mia parte di guerra ovunque sarò, in qualunque modo mi sarà possibile. Siamo una tempesta di sabbia tanto forte da poter abbracciare il 'Verse intero. Ed un giorno, svegliandomi, vedrò colare dal cielo la bandiera del primo pianeta libero. E sarò con voi. Sarò sempre con voi.

FLASH

Where the doors are moaning all day long
Where the stairs are leaning dusk to dawn
Where the windows are breathing in the light
Where the rooms are a collection of our lives

This is a place where I don't feel alone
This is a place that I call my home 

FLASH

Guardo le prime lame di luce fendere il cielo di Capital City. Jack cerca di dormire le poche ore che può. Non credo che dorma nemmeno lei, a dire il vero. Dormiamo poco, schiviamo gli incubi come possiamo. Sognamo ad occhi aperti, perchè è l'unico modo che abbiamo per sognare.

Non ho più paura. Forse non ne ho mai avuta.

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