Il cielo ha assorbito l'ultima luce. Seduta sul tetto, vedo le luci di Capital City risplendere lungo una linea sconnessa, verso il centro. Le strade nel cuore della città sono sgombre. La gente si prepara alla festa. Nella mia borsa di seta, un grumo di cavi e Semtex-x che farà loro ricordare cosa stanno per festeggiare. Ho freddo alle mani, nonostante l'aria primaverile sia tiepida, piacevole. Ho freddo sotto le unghie, come se avessi passato la giornata a graffiare il portone gelido che si spalancherà su ciò che abbiamo fatto. Non ho paura. Non ho più paura. Forse non ne ho mai avuta.
FLASH
Zachary Sterling, annegato nel suo
stesso sangue, gli occhi chiusi, è disteso nella sua cabina,
trasformata in camera mortuaria. Eir Sterling, ubriaca come il fondo
di una bottiglia di whisky, è distesa sopra di lui, seduta, riversa.
Gli occhi asciutti, vuoti. Stringe la mano fredda dell'uomo che le ha
reso la vita impossibile. Dell'uomo che le ha reso la vita. Si alza
piano, le dita che percorrono ogni piega odiata. Ogni vecchia cornice
ora svuotata delle smorfie, degli insulti, della cattiveria. Nel 'Rim
non ci sono colpe. Sopravvivi o meno. Si china piano su di lui,
appoggia le labbra sulle sue. Le labbra di suo padre hanno un
sapore strano. E' un sapore nuovo, mai sentito. Aspro, immaturo.
Capirà più tardi. Era il sapore della vendetta.
FLASH
L'universo si capolvoge spesso, in
volo. Gli assi non sono che le regole del gioco, ma noi abbiamo
sempre giocato fuori campo. Le catene di stelle definiscono i
confini. Quando ti lasci il Core alle spalle e ti addentri nel Rim,
devi piegare la testa e lasciarti strappare di dosso la saggezza, la
pace, il bene comune, il dio che perdona ogni cosa. Il cerchio
esterno è abitato da dèi furiosi e crudeli, da terra arida e sangue
caldo, dal buio di chi ha spento i fari puntati su ciò che non
voleva vedere. Le anime là fuori non possono permettersi la pietà,
la raffinatezza. Le anime là fuori devono sopravvivere. La nostra
evoluzione non è ricamata su nuclei di seta. Ci lasciamo erodere
come le pietre e spargere come la sabbia, perchè ciò che sopravvive
di noi non è uno ma tutti. Non esistiamo per migliorare ma per
esserci. Non esistiamo per comprendere, ma perchè ci sia qualcosa che
possa essere compreso. Non poniamo domande perchè troppo occupati a
vivere le risposte. Ogni giorno. Ogni dannato giorno.
FLASH
Ci avete distrutto. Avete preso i
nostri cuori di sabbia e li avete bruciati, ed avete lasciato che
diventassero polvere e poi fumo. Gli ultimi granelli si sono persi
oltre il confine conosciuto del Verse. Non torneranno più. Siamo
fiamme viventi e torce umane. Dovreste tremare, la notte, guardando
oltre le luci abbaglianti delle vostre città. I puntini luminosi che
vedete avvicinarsi alla velocità della luce non sono i fuochi
d'artificio della vostra festa nè stelle passanti. Sono milioni di
fantasmi armati delle fiaccole della vendetta. Appicchiamo ai vostri
piedi il fuoco che ci ha mangiato il cuore.
FLASH
E' mattina. E' la mattina del suo
matrimonio. Eir Sterling è seduta sotto una quercia, il sole che si
insinua fastidioso fra le fronde, illuminando come un gioco magico il
viso di Cecilia Vergil Jack Ritter Sterling, addormentata fra le sue
braccia. Sono sole, il vento porta l'odore del polline. Non sa da
dove cadano, nè come siano sfuggite. Una scossa elettrica fra le scapole scardina ogni serratura. Le lacrime si rovesciano lungo
le guance, come se avessero aspettato cinque anni per liberarsi. Come
se finalmente avessero scoperto la combinanzione. Eir Sterling china
appena il capo ed appoggia le labbra su quelle di sua figlia, mentre intorno alle spalle sente sorgere ali invisibili d'acciaio, pronte ad incassare
ogni colpo. Ogni guerra. Appoggia le labbra su quelle di sua figlia,
trovandovi un sapore mai sentito. Lo riconoscerà fra molti anni.
Saprà, quel giorno, d'aver assaggiato l'inizio.
FLASH
Dear Jack.
Dear Red, Eivor,
John, Sundance, Klaus, Sam. Dear Andre, though you still know
nothing, where nothing would still be too much.
Polly, un'eroina di
guerra, ed un nuovo eroe di guerra. Parleranno di te per anni, ed
anni, ed anni. Ed un giorno i figli dei nostri figli sapranno che il
sangue che abbiamo versato noi è lo stesso che ha innaffiato l'erba
libera su cui cammineranno. Culo di Chiodi, continuerai a vivere con
la battaglia nel petto, perché per quanto tenti di strappartela a
mani nude credendo che sia un brutto cancro, capirai di aver
sbagliato i calcoli: è il tuo cuore. Ed io lo so, perché il grande
macchinista deve averli connessi, ad un certo punto. Deve aver
sincronizzato i meccanismi. John, tu saprai per la prima volta cosa
vuol dire la pace. Il sapore di una terra tua, di un orgoglio fermo,
sicuro. Di una casa che non devi nascondere sotto il letto e negli
angoli bui di una dannata lattina volante. Forse, per la prima volta,
potrai essere un ragazzino davvero. Sun, nelle tue mani la mia vita,
per gli ultimi anni. I polmoni profondi della Almost Home, la sua
anima feroce alimentata a trizio e speranza. Conosci il codice, il
modo per tenerci uniti. Per fare di ogni granello di sabbia la lama
in una tempesta. Siamo tutti dei pezzi utili, e possiamo tutti
funzionare dentro qualcosa di più grande. Basta capire come. Klaus,
Sam. Pesate sulle vostre bilance la rabbia ed il perdono, la
tristezza e la vendetta. Pesatene ogni grammo, prima di caricarli nei
vostri fucili ed abbattere il nemico. Tutti sanno attraversare i
muri. Basta buttarli giù a spallate. E lasciatevi tenere la mano da
quel fottuto fanatico di Loser. Perchè cercherà di seppellire le
vostre bilance sotto la polvere fine del perdono, ma non è un cieco.
E quando vedrà il lampo all'orizzonte, quando verrà il momento di
decidere, non avrete bisogno di controllare che strada abbia preso.
Vi starà già guardando le spalle.
Abbassare le armi
non vuol dire smettere di combattere. Alzare le mani non vuol dire
arrendersi. Fare un passo di lato, sotto l'ombra del codardo non vuol
dire finire la guerra. C'è chi nasce con la guerra dentro, e non ha
mai conosciuto altro. C'è chi ci è finito per caso ma se ne è
tirato fuori perchè ha capito che sarebbe stato maciullato dai suoi
ingranaggi terribili ed inarrestabili. E poi c'è chi è sceso in
campo perchè non ha mai avuto scelta. E quel giorno, davanti ad una
sterminata pianura disseminata di cadaveri e cuori sull'orlo del
baratro, ha capito che non sarebbe mai tornato indietro. La nostra
non é una guerra che si abbandona, non è una guerra che finisce. E'
la guerra che continuiamo a combattere tutti i giorni dentro la
testa, dentro le vene, dentro il male, dentro l'alcol e le pillole e
le sigarette e le battute e le teste nel cesso e di pianti dietro una
porta chiusa. Vi ho sentiti piangere tutti, la notte, almeno una
volta, nel vostro sonno. Vi ho sentiti piangere tutti, ogni notte,
nel mio sonno. Siete i chiodi irremovibili che mi tengono fissa alla
mia terra, alla mia porzione di universo. Avete fermato la rotazione
insensata di assi instabili ed avete calibrato la bussola sotto le
mie costole.
Combatterò la mia
parte di guerra ovunque sarò, in qualunque modo mi sarà possibile.
Siamo una tempesta di sabbia tanto forte da poter abbracciare il
'Verse intero. Ed un giorno, svegliandomi, vedrò colare dal cielo la
bandiera del primo pianeta libero. E sarò con voi. Sarò sempre con
voi.
FLASH
Where the doors are moaning all day long
Where the stairs are leaning dusk to dawn
Where the windows are breathing in the light
Where the rooms are a collection of our lives
This is a place where I don't feel alone
This is a place that I call my home
Where the stairs are leaning dusk to dawn
Where the windows are breathing in the light
Where the rooms are a collection of our lives
This is a place where I don't feel alone
This is a place that I call my home
FLASH
Guardo le prime
lame di luce fendere il cielo di Capital City. Jack cerca di dormire
le poche ore che può. Non credo che dorma nemmeno lei, a dire il
vero. Dormiamo poco, schiviamo gli incubi come possiamo. Sognamo ad
occhi aperti, perchè è l'unico modo che abbiamo per sognare.
Non ho più paura.
Forse non ne ho mai avuta.