fredag 11. mai 2012

No one sleeps when I'm awake

Frammenti di Quinn sparsi per la mente. Cerco di individuare il secondo preciso in cui ho perso contatto, sbattuto il muso contro il muro. Dopo l'abbraccio, ma prima che mi voltasse la schiena e se ne andasse, portandosi i suoi segreti fra le braccia. Non l'ho più vista. Sento ancora il fischio sordo nella testa, il modo in cui il resto del mondo perde i suoi rumori. Le onde sonore rovinano a terra con me, la faccia nello schifo delle baraccate. Il sangue. La schiena in fiamme. L'abbraccio di Quinn si confonde con quello immaginario della morte, che mi aspetta composta, fumandosi una sigaretta, appoggiata ad una parete. Poi, la voce di Eivor. Mentre mi salva la vita per l'ennesima volta. Il mio angelo d'acciaio.

I've seen people losing all of their faith
before they knew what they were looking for
I swore I'd never ever do it again
till this day

La via fino alla sua baracca sembra eterna. Nel silenzio di Quinn, che si chiude a riccio. Nella determinazione di Culo di chiodi, che ci mette al sicuro. Una via eterna, appoggiata a carne che sento mia. Culo e Cuore. Sbam, la porta si richiude. Le labbra serrate, il dolore che tiene sotto assedio i nervi. El entra, di colpo. Mi fissa, inizia a medicare. Ordini veloci. Conosco lo spettro nei suoi occhi. Cerco di parlare, di spiegare, ma il mondo mi si strozza in gola. Spero che una delle sue pinze sia abbastanza grande da potermi estrarre il cuore, perchè si sta muovendo in modo così sconnesso che credo mi spezzerà le costole, a breve. Lo lascio volentieri nelle sue mani.

Le spalle di Quinn, sparite dalla baraccata. Salgo sulla Almost Home, e quel nome torna a frustarmi la mente. Baylong. Cercano noi, cercano lei. Cercano Quinn ma non la troveranno, perchè Quinn è sparita, Quinn è solo tracce invisibili nella mia mente, spalle che si voltano e scompaiono. Ricostruisco tutto ciò che avrei potuto offrirle come protezione. La mia mente arretra. Non sei come lei. Tu non sparisci. Mi fa male il cervello. E' possibile? Dovrei farmelo aggiustare, secondo Culo di Chiodi. Come si ripara mezzo cervello?

You know it hurts so bad
just like i knew that it would
but I'd do it again
do it again if I could.

Dovrei farmi vedere il cervello dal dottor Ritter, secondo Culo di Chiodi. Dopo che lui ha scoperchiato il proprio, il ricordo di quella frase mi si infila fra i denti in modo fastidioso, un resto delle pesanti dosi di ironia del destino che ho mandato giù ultimamente. Tutto si ripete sulla tavola dei ricordi. Un respiro, via. El apre la cassaforte di piombo che porta nella mente, lo fa in modo feroce, brutale. Mi scarica la sua ombra addosso alla velocità della luce. Chiudo gli occhi, assaggio la consistenza dell'impatto. Poi, le sue parole. Come navi in arrivo dopo il temporale, nella mia stanza. L'odore ferroso del suo sangue, vicino. Mai abbastanza. Le parole. La guerra. L'istituzione, Montezuma. I morti. I mostri. Gli incubi. Mi apre il cuore taglio dopo taglio. Mi regala la sua pinza, e ci sdraiamo vicini, ognuno con le schegge di granata del proprio passato conficcate nella carne. Mi strappo, spillo dopo spillo, la promessa sacra. Gliela regalo senza ammonizioni. Metto la sua vita sull'orlo del precipizio, e lo tengo per mano. Lui impianta, verità dopo veirtà, la sua vita nel mio corpo. I cadaveri, il terrore, la rabbia incontrollata. Il siero. Apro la finestra, l'aria pulita del mattino invade la stanza. Non ho paura. Sono sotto la sua pelle, fra le sue braccia. Non siamo più in grado di colpirci a vicenda. I segreti abbandonano riluttanti il mostro mondo. Mi stringe a sè, e ci prepariamo ad affrontare gli incubi ad occhi aperti. Esistiamo l'uno dentro l'altra.

Cause the dreams that I dream
and the songs that I sing
when I lost myself and a different meaning

Ore dopo mi alzo, sfilando il lenzuolo, scoprendolo piano. E' ancora immerso nel sonno mentre controllo la fasciatura alla spalla, mentre ne percorro la pelle con le punte delle dita. Da capo a piedi. Mio. Lo stomaco mi si stringe in un nasueante attacco di bisogno fisico di fusione totale. Mi allontano in fretta, buttandomi addosso i miei quattro stracci e la weyland. L'aria piena di sole mi colpisce come uno schiaffo. Pochi minuti dopo mi scontro con le braccia di Roona. Vi affondo, la stringo a me con la certezza che non la lascerò più andare. Culo di chiodi ci raggiunge. Ci raggiungono le parole, con più forza di un terremoto. Il ranch, i Bolton, l'Alleanza. L'idea di arrendersi in favore del godimento di una libertà immaginaria. La crepa invisibile che da sempre dorme fra i nostri piedi si allarga, e presto spacca il terreno fra lei e noi. Assassini a sangue freddo. Come una mazzata. Vedo Eivor incassare senza replica. La sento fare crack. Protesto, ma dentro, se mi muovo con un po' meno cautela, se ciondolo, posso sentire i cocci rotolare da una parte all'altra. L'Amore che devi a te stessa e a quello che sei. L'amore non lo devo a me stessa. Non più. Lo devo a questo 'Verse. Lo devo agli occhi che ad ogni colpo mi salvano dentro.  E' per questa ragione che non mi avanza pietà per il resto.

Words are all I have to give to you
you never seem to see it my way
Standing in the shadows I hear
people say

Non può succederti nulla che tu non ti faccia già occhiverdi... Mi fissa, ed io abbasso l'attenzione nel mare di circuiti incassando. La sua voce mi rimbomba ancora nella testa. Patchouli ha ragione. Tento di scavare alla ricerca di informazioni, informazioni che sono state incastrate nella terra di un bambino innocente. La rabbia mi stringe lo stomaco, eppure quando alzo gli occhi su di lui non riesco a non trovare motivi per sorridere. Affondo nel suo abbraccio. Sono difficili, le parole. E' difficile, non farsi buttare a terra, non arrendersi agli spintoni. Sarebbe infintamente più facile puntare il dito contro il mondo. Patchouli resta in piedi, a testa alzata.

Cole lascia la Almost Home. Alzo la testa dal mio mondo elettronico, e vedo le labbra di Jack muoversi, senza che ne esca un solo suono. Dentro la mia testa, il fischio della granata. Dentro, non ho idea di cosa stia succedendo. Non so se sia la colpa, le urla che gli ho rovesciato addosso. Le sue minacce a vuoto che ora hanno centrato in pieno. Vedo semplicemente il muro alzarsi rapido come un fulmine davanti agli occhi di Jack. Incontro gli occhi di Culo di Chiodi, attimo dopo attimo. Stiamo spalla contro spalla in un abbraccio goffo ad osservare Jack e Donna che si parlano. Parliamo di Greys. La sento vicina, la sento scorrermi nel sangue. Vediamo i sogni frantumarsi, tentiamo di tirarli su ognuna dal proprio lato, come una bandiera colpita da un vento troppo pontente. Se la lasciamo abbattere a terra, abbiamo perso tutto.

Shot down and closed, imagine all of those,
hundreds of dreams
Taking place around you

Torno al ranch tardi, la notte. Lui è stato lì, ma non c'è piú. Ha lasciato un biglietto, due biglietti. Leggo, e mi chiedo come faccia ogni dannata volta a spappolarmi dentro, anche a pianeti di distanza. Appoggio la spalla contro il materasso e la carta sulla faccia, chiudo gli occhi. Vedo la casa. Sei pazza. Vedo il prato come l'ho visto la prima volta, prima di partire per l'ultima volta con la Cecilia Carter. Ricordo l'apparizione da dietro il bosco, la luce improvvisa, i fiori di campo sparsi a caso, opera di un gigantesco artista pazzo. Ricordo la casa, senza che fosse lì. Mi siedo di nuovo nell'erba alta. Ancora una volta, me lo prometto, in silenzio. Se torno, glielo chiedo. Se sopravviviamo, lo faccio. Da zero. Gli occhi chiusi sotto la sua carta, mi sembra di intravedere l'alba.

I've got confessions to make
listen up
no one sleeps when i'm awake

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