An education
ovvero il primo giorno di scuola
di Cecilia V.J. Ritter Sterling su Tauron
Il sole è appena sorto a Golden
Valley, Tauron. Cecilia Ritter copre la stessa distanza avanti ed
indietro sette volte nello stesso tempo in cui Eir Sterling, con la
fierezza di una balena dopo un'abbuffata, il ventre gonfio e la
fronte imperlata di sudore, percorre la tratta fra il ranch e la
scuola locale. L'unica scuola locale. Arrivano quando la campanella
già sta suonando l'inizio della prima ora. Proprio mentre Miss
Warley sta chiudendo la porta della classe, Sterling infila la porta
nel piede.
-Oy, miss!
Una gomitata alla porta, che si
spalanca su un'aula occupata da dodici bambini fra i sei e gli undici
anni. Classe mista, o meglio l'unica classe.
-Oy miss.
Ripete, asciugando la fronte con la
manica del coat, affrontando lo sguardo perplesso della maestra in
tutta la sua gloria, cercando con nonchalance di afferrare la mano
sfuggente di Cecilia. Finalmente la acchiappa, stringendola forse più
forte del dovuto, estorcendo un guaìto sommesso alla bambina.
-Questa è mia figlia. Inizia oggi. Che
è importane che ci sappia leggere e scrivere. Che in questo 'Verse
bisogna saper affrontare tutto a testa alta.
Miss Warley fissa il meccanico di
Safeport, mentre ancora tenta di racimolare fra i boccheggi
abbastanza sillabe da poter comporre una risposta sensata. Eir molla
la mano di Cecilia e le dà una pacca fra le scapole, spingedola in
avanti.
-Le ho messo un blocco di carta e tre
penne di Ritter, che volevo dargliene anche di più ma lo stronzo
dormiva. E c'ha anche da mangiare.
Silenzio da parte della maestra, che
fissa Sterling e la piccola fotocopia di Sterling che, con la coda
fra le gambe, avanza verso il patibolo (banco) libero in fondo alla
classe, una sorta di istinto di sopravvivenza risvegliato tutto d'un
colpo nonostante non abbia mai messo piede in una scuola prima.
-Bene.
Conclude Eir con un sorriso trionfante.
E richiude la porta.
***
Miss Ward recupera le sembianze di un
sorriso convinto.
-Allora. Come ti chiami?
Una smorfia poco interessata da parte
della piccola.
-Cecilia Vergil Jack Ritter Sterling.
-..Cecilia
-..Vergil Jack Ritter Sterling. Mi puoi
chiamare Chuck, se hai difficoltà a ricordare il nome per intero
Miss.
-..Chuck
- Come fuck, solo con una c-h
all'inizio.
-..Cosa?
-Come fuck, solo con una c..
-Cecilia. -Sorriso imbarazzato- Certe
cose non si addicono ad una bambina.
-Ah. Aye.
-Allora, Cecilia.
-Chuck
-Allora Chuck. Cosa fanno i tuoi
genitori?
-Quando?
-In generale.
-La mattina fanno un sacco di baccano
in camera da letto. Poi mio padre non si alza volentieri, invece
mamma caccia me e Lane giù dal letto anche a pedate se non ci
alziamo. Poi la mamma mi ha portato qui. Lane dopo, dice, che è
tarda.
-Tarda?
-Ritardata.
-..
-Autistica.
-Mh. Si. E poi?
-Poi papà va a ricucire la gente, come
in guerra. Solo senza le bombe. Credo.
-Tuo papà fa il dottore?
-Si.
-E la mamma?
-Porta il browncoat.
-Di lavoro?
-Di lavoro ripara le navi spaziali ed è
sposata con papà.
-E Lane.. è tua sorella, giusto?
-No.
-E chi è?
-E' una ritardata che ci siamo portati
dietro su Tauron.
-Ma non è tua sorella?
-No.
-..va bene. E da dove siete venuti?
-Da Safeport.
Silenzio.
-Oh.
-Cosa?
-Nulla, nulla. E ti piace qui?
-Qui dove?
-Qui, a Golden Valley
-No.
-Ah, e perchè?
-Perché non ci sono zia Jack, zio Red
(segue interminabile sequela di zii acquisiti) e piú di tutti il mio
fidanzato.
- Hai un fidanzatino?
- Hai un fidanzatino?
-No, non é un fidanzatino, é un
fidanzato normale.
-Normale.
-Sí, delle tue dimensioni.
-....
-Delle dimensioni di papá, forse.
-...
-Comunque su Tauron ci sono giá stata.
Quando la mia mamma e il mio papá si sono sposati.
-Ah che bello! La tua mamma aveva un
bel vestito?
-Sí.
-Ed eravate in una bella chiesa?
-Cosa?
-Eravate in una bella chiesa. Con dei
fiori?
-Sí c'erano dei fiori e c'era un albero. Ma non c'era una chiesa.
-Sí c'erano dei fiori e c'era un albero. Ma non c'era una chiesa.
-Ah, il prete ha sposato la tua mamma e
il tuo papá fuori? Nel giardino?
-Zia Jack non é un prete
-... Zio Jack?
-Zia Jack.
-Zia Jack.
-E cosa fa zia Jack?
-L'eroe dell'indipendenza
-....
-come zio Red.
-...
-E il mio fidanzato André
-...
-Invece zio Joe fa il criminale
ferrato
-... Come?
-... Come?
- efferrato. Ho sbagliato.
-... e... hai molti zii
Cecilia inizia a contare i suoi zii
sulla punta delle dita. Dando chiara prova di saper contare, a
differenza di tutti i suoi compagni di classe.
-diciassette e mezzo
-E mezzo?
-Zio Bogart é nano
***
Ritter é stato mandato sotto minacce a
recuperare sua figlia a scuola. Si é svegliato da circa un'ora;
probabilmente l'ultima cosa che desiderava fare era mischiarsi con
bambini urlanti, madri urlanti, rimmer ignoranti. Fuma sopra un bel
paio di occhiaie.
Probabile qualcuno lo guardi storto, ma
d'altronde farsi amare non figura tra le prioritá. Eir gli avrá
raccomandato di comportarsi bene esattamente come ha fatto con
Cecilia; o come ha fatto lei (...). Aspetta poggiato al muro a debita
distanza dall'ingresso, indeciso se spegnere il mozzicone in testa a
qualche creatura innocente. Sembra fisso sulla propria indecisione e
sul corridoio che si svuota progressivamente senza che sua figlia si
manifesti.
Alla fine, Cecilia sguscia fuori soddisfatta, con la solita aria arrogante, saltellando nella sua direzione. A qualche passo di distanza, una maestra quanto meno turbata.
Alla fine, Cecilia sguscia fuori soddisfatta, con la solita aria arrogante, saltellando nella sua direzione. A qualche passo di distanza, una maestra quanto meno turbata.
Ritter spegne la sigaretta, si scansa
dal muro e aspetta che Chuck lo raggiunga nella propria perenne
sfilata, fissandola. Appena possibile, la prende per mano,
intenzionato ad andarsene il prima possibile. Miss Ward é piú
veloce.
-Dottor... (evidententemente in
difficoltá data la sequela poco precisa di parole che costituisce il
nome di Cecilia)
-Ritter
-Piacere sono miss Ward, la maestra di
Cecilia
-Lo sospettavo
-Sua figlia...
-Lo sospettavo
-Sua figlia...
-...Mi somiglia molto, me lo dicono
tutti.
-Sí, bé, abbiamo parlato un po´e...
-Lo so, é molto intelligente. Mi
dispiace che l'abbia messa in difficoltá, d'altra parte con
l'offerta scolastica di Tauron non siamo in grado di risparmiarle
futuri imbarazzi, né di dare a Cecilia un'educazione appropriata al
suo livello.
Cecilia lo tira per una manica. La maestra lo fissa stranita e un tantino intimorita.
Cecilia lo tira per una manica. La maestra lo fissa stranita e un tantino intimorita.
-Sí, sono d'accordo, dobbiamo andare.
Arrivederci miss Ward, é stato un vero piacere.
-...
Ritter si gira, piú rapidamente possibile e, in compagnia di Chuck, se ne va.
Ritter si gira, piú rapidamente possibile e, in compagnia di Chuck, se ne va.
The end
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